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Dati aperti

Un dato si definisce aperto se "chiunque è in grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo."
Open Knowledge Foundation

Aprire i propri dati della ricerca vuol dire assumersi una co-responsabilità nella comunità scientifica. L’apertura rende la propria ricerca più trasparente, più visibile e più fruibile in quanto permette ai ricercatori di riusare i dati prodotti da altri gruppi di ricerca, favorendo un più veloce progresso della ricerca scientifica. Tale pratica incentiva, a lungo termine, l’innovazione e favorisce anche lo sviluppo economico a livello internazionale.
Aprire i dati, nello stesso tempo, non vuol dire darne accesso illimitato, ma renderli disponibili il prima possibile e tenerli chiusi solo il tempo strettamente necessario. Infatti, la Scienza Aperta mira a superare le barriere all'accesso ai risultati della ricerca, favorendo la trasparenza e la fiducia nella comunità scientifica, ma riconosce al contempo che ci possono essere situazioni in cui la protezione dei diritti di proprietà intellettuale o la riservatezza dei dati personali richiedono limitazioni all'accesso o alla condivisione. 
Il livello di apertura e di riutilizzo dei dati viene stabilito dall’autore adottando una licenza (si suggerisce l’impiego delle licenze Creative Commons). I dati della ricerca aperti, secondo la legge 200 del 2021 (art. 9bis), devono seguire i principi FAIR e pertanto devono essere rilasciati con una licenza che consenta anche gli scopi commerciali.
Alcuni dati devono invece necessariamente restare chiusi in quanto altamente sensibili, come ad esempio i dati personali non anonimizzati o i dati coperti da segreto commerciale, oppure perché non ancora pronti a essere aperti, come ad esempio i dati grezzi o i dati che includono ancora informazioni riservate, e pertanto non possono essere condivisi se non tramite archivi sicuri in cui solo gli utenti autorizzati hanno accesso; di tali dati è tuttavia opportuno condividerne almeno una descrizione attraverso i metadati.

 

Per approfondire: 
Pavone G. (2022), I dati dalla ricerca tra protezione e licenze per il riuso. Aspetti legali dei dati scientifici,