Le licenze Creative Commons permettono di rendere il proprio lavoro disponibile a tutte e tutti affinché lo possano godere, condividere, utilizzare, adattare ai propri scopi o modificare nel pieno rispetto del diritto d’autore. Si collocano a metà strada tra il regime del copyright, “Tutti i diritti riservati”, e il pubblico dominio, “Nessun diritto riservato”, basandosi sul principio “Alcuni diritti riservati”.
Con le licenze Creative Commons, in pratica, chi detiene i diritti d’autore (originariamente o meno) trattiene i diritti morali sul prodotto dell’intelletto, ma cede in anticipo (prima cioè di riceverne richiesta) a terzi una serie di diritti patrimoniali di riutilizzo secondo condizioni prestabilite, senza dover fornire in seguito un’espressa autorizzazione. Scegliendo una delle licenze CC, si decide autonomamente in merito a
● paternità dell’opera
● pubblicazione, copia e diffusione dell’opera
● modifiche dell’opera
● utilizzo dell’opera a fini economici
● utilizzo dell’opera a creazione di altre opere
Le licenze Creative Commons sono 7. Le Licenze nei Paesi di Civil Law come l’Italia, tuttavia, sono 6 e vanno dalla più liberale (CC BY) alla più restrittiva (CC BY-NC-ND). Nei sistemi giuridici di questi Paesi non è prevista infatti la cessione dei diritti morali (pubblico dominio, CC0).
Indica la rinuncia consapevole da parte dell’autore o dell’autrice a tutti i diritti sulla sua opera, che diviene automaticamente di dominio pubblico.
Consente la copia, la distribuzione, le modifiche e le copie derivate purché siano sempre indicati l’autore o l’autrice dell’opera.
Sempre citando autore o autrice e opera, consente la copia, la distribuzione, le modifiche e le copie derivate purché si perseguano scopi non commerciali.
Sempre citando autore o autrice e opera, consente la distribuzione, commerciale e non, dei lavori derivati dall’opera solo con una licenza identica o compatibile con quella concessa con l’opera originale.
Consente la ridistribuzione, commerciale e non, dell’opera fintanto che viene trasmessa intera e invariata, dando credito all’autore o all’autrice.
Consente a terzi di modificare, ridistribuire, ottimizzare e utilizzare un’opera a fini non commerciali, purché sia dato il credito a opera e autore o autrice e venga applicata alle nuove creazioni una licenza uguale a quella dell’opera originale.
È la più restrittiva delle licenze; consente solo di scaricare le opere e condividerle con altri purché sia dato credito ad autore o autrice e opera; le opere non possono essere modificate in nessun modo né utilizzate commercialmente.
Il primo dei dieci principi di Plan S, iniziativa di cOAlition S (il consorzio formato da 27 organizzazioni nazionali e internazionali di finanziamento della ricerca, con il sostegno della Commissione europea e di Science Europe) prevede che «Gli autori o le loro istituzioni mantengono il diritto d'autore sulle loro pubblicazioni. Tutte le pubblicazioni devono essere pubblicate sotto una licenza aperta, preferibilmente la licenza Creative Commons Attribution (CC BY), al fine di soddisfare i requisiti definiti dalla Dichiarazione di Berlino (traduzione dall'inglese)».
Nell’ambito del progetto europeo H2020 (l’8° programma-quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea svoltosi fra il 2014 e il 2020), per le pubblicazioni la licenza CC BY viene suggerita come la “migliore” opzione dal punto di vista dell’applicazione di tutti i principi della scienza aperta (AGA, versione 5.2, 26 giugno 2019, p. 249).
Nell’ambito di Horizon Europe (il nuovo Programma quadro dell’Unione Europea, per il periodo 2021-2027) nel garantire l’accesso aperto e immediato alla versione finale referata di una pubblicazione scientifica prodotta nell’ambito del progetto finanziato, chi ne beneficia deve rilasciare il testo pieno dell’opera sotto l’ultima versione della Licenza Creative Commons CC-BY, o equivalente. Per le monografie, può essere scelta una licenza CC BY-NC o CC BY-ND, escludendo usi commerciali e opere derivate (AGA, versione 1.2, 1 aprile 2024, p. 92).
Tutti i “contratti trasformativi” prevedono che chi detiene i diritti scelga una licenza Creative Commons; la licenza prevalentemente consigliata, o in certi casi indicata come unica opzione, è la CC BY.
Fino ad oggi l’Ateneo non ha espresso (sotto forma di Linee Guida o altro) indicazioni formali su quale licenza CC scegliere. Tuttavia, con una particolare preferenza per la CC BY-SA, l’indicazione è quella di selezionare una licenza il più possibile allineata con i principi della Scienza Aperta.
Per l’applicazione delle Licenze Creative Commons ai dati della ricerca, si veda la sezione apposita di questo sito.
Per approfondire:
Creative Commons – Italia
Creative Commons
Generatore di licenze Creative Commons
Estensione per Chrome del generatore di licenze Creative Commons